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Il Foulard del Libro d'Oro di Santa Rosalia
Un omaggio alla “Santuzza”, un ricordo lontano di una tradizione ormai secolare, la memoria di un oggetto storico e di gran valore. Questo è il principio ispiratore del nuovo foulard in seta pregiata dedicato a Santa Rosalia e realizzato da Le Grand Tour,
L’origine del progetto è il velluto blu utilizzato nella legatura del Libro d’Oro, una dimostrazione importante dell’esistenza di una élite palermitana che si dedicava nell’Ottocento a promuovere e alimentare la devozione di tutti alla Patrona della città di Palermo: santa Rosalia. Il velluto del libro colore cobalto varia i suoi toni in ogni punto: è stato utilizzato e maneggiato chissà quante volte, il tessuto è strappato, stropicciato, consumato e l’intensità del colore assume varie sfumature dall’azzurro cielo al blu profondo, ha la sua storia fatta di aperture e chiusure, consultazioni e registrazioni nel libro.
Rose, gigli, cherubini ed angioletti, corone di fiori, acanto e volute scolpiti a sbalzo e cesello su argento dorato da artigiani orafi siciliani di grande abilità contornano una illustrazione della Santa, con tutta l’iconografia specifica per il suo riconoscimento. Rosalia, illuminata sul viso dai raggi di un Crocifisso, indica da sotto un albero di ulivo la linea di costa della città di Palermo, intercede per i suoi concittadini per salvarli dalla peste. Il libro è un esemplare unico, in possesso del Santuario di santa Rosalia. Recentemente il sito si è dotato di un nuovo spazio espositivo in cui si possono scoprire tantissimi oggetti votivi e preziosi collegati al culto della Santuzza.
Ma quali erano le credenze all’epoca del libro d’Oro? Cosa si diceva di santa Rosalia? Ecco una piccola raccolta di curiosità dal racconto romanzato di Giustiniano Scrinzi, egli ne descrive
LA BELLEZZA: “L’avvenenza di questa … è ricordata nella storia nulla meno che la sua santità. … Aveva le trecce bionde discriminate sopra la fronte e raccolte in un nastro verde che annodato sulla tempia sinistra le cadeva dietro le spalle ad accompagnarvi la ricca capigliatura”. … Poteva avere appena tredici anni; la sua fronte alta e spaziosa, le guancie leggermente paffute, le labbra composte ancora a quel sorriso innocente che svela il candore dell’anima, tutto l’aspetto in una parola conservava le grazie della infanzia che neppure sospetta ci possa essere al mondo un uomo cattivo.”
LA VISIONE: “Ricevuta l’Eucaristia, parve dimenticarsi di tutto ciò che l’attorniava. Ad un tratto alzò il viso che prima teneva chinato verso terra, come se alcuno l’avesse chiamata: le sue rosee guancie erano rigate di lagrime, le labbra composte a sorriso lasciavano vedere un poco la dentatura, … nessuno la riguardava di faccia. Ella s’affissava in esseri soprannaturali, davanti a lei era discesa visibilmente la regina del Cielo Maria, la quale portando nel grembo il suo celeste Bambino veniva a confortare la sua figlia per una lotta che ella avrebbe dovuto sostenere”.
LA RIBELLIONE: “Rosalia non desiderava di meglio, … diede mano alle forbici, colla sinistra raccolse le ricche treccie e se le portò sul davanti e… sul momento di fare un sacrificio dell’ornamento naturale alla donna e in lei tanto splendido, quasi per istinto come di chi abbandona la vita, la destra esitò e stette sospesa, ma il cuore era fermo. … con due colpi recise la chioma”. “- Prima che la mamma mi veda così è meglio che tu la prevenga. Dille pure che sono stata io di mia volontà, che tu non eri presente, raccontale tutta la cosa e sappimi dire come l’ha accolta.”
L’ELEGANZA: “La figlia di Sinibaldo dunque s’era presentata nella sala in un ricco abito bianco sul quale rilevati dalla stessa stoffa apparivano con lavoro finissimo i fiori di svariate tinte e foglioline d’argento, una cintura ricca di gemme lo stringeva … .” “Sulla fronte più verso la tempia sinistra le splendeva una borchia di brillanti, sotto la quale si raccoglievano le pieghe di un manto leggiero di seta vermiglia che le disegnava il profilo della testa dietro le orecchie quasi per racchiudervi la capigliatura, e veniva a caderle a falde sulle spalle, e dietro le scendeva giù lungo tutta la persona. Due pendenti dello stesso disegno che la borchia le splendevano agli orecchi, e un collare di perle preziose compiva il ricco abbigliamento.”
LA TIMIDEZZA: “La povera fanciulla timida per natura, e male in sesto per le condizioni del suo animo e per i fatti avvenuti, a quell’accoglienza si confuse affatto, abbassò gli occhi, arrossì tutta, mentre l’arcontessa … e suo marito gongolavano di gioia nel vederla così splendente e applaudita”. “Ma il primo a correre verso la donzella con una certa franchezza fu Balduino … la trasse nel mezzo della sala dove furono attorniati da tutti … – Ci avete fatto attendere … , ma era troppo giusto questo, la vostra bellezza non è cosa ordinaria.”
LA RISOLUTEZZA: “Baldovino - Io posso chiamarmi il più felice del mondo perché nutro nel cuore una speranza che nessun altro può vantare.”
“Rosalia - Io non so quali sieno le vostre speranze, né pretendo di investigarle, ma guardatevi, che è tanto facile d’illudersi.”
LA VIRTÙ: “ella sposa di un crocifisso era comparsa davanti al mondo adorna di stoffe preziose e di brillanti, applaudita, corteggiata, lodata per la sua bellezza. A questi pensieri Rosalia si sentiva oppressa da un dolore che non si ricordava d’aver provato mai così tremendo”.
LO SCONTRO: “- No padre, rispose questa singhiozzando, è perché io non posso maritarmi” “… vi ha una volontà superiore alla vostra, vi ha quella di Dio cui devo obbedire piuttosto che a voi. … – Non posso, o mia madre, rispose con voce velata ma ferma la fanciulla, non posso; comandatemi qualunque cosa, ma non la disobbedienza a Dio.”
COM’ERA SUL MONTE PELLEGRINO: “Quella salita, difficile a giorno chiaro, era pericolosissima fra le tenebre, eppure i due salirono senza ostacoli e senza gravi incidenti e più presto che non avessero creduto … tutta ricoperta da capo ai piedi di un tessuto di vimini che nascondeva le forme, solo parte delle braccia scarne uscivano fuori dai lati di quell’ispido indumento e congiungevano sul petto due piccole mani. Il volto, macero all’estremo, era reso più compassionevole dalla pallidezza; i capelli lunghi lunghi scendenti parte all’indietro abbandonati sulla roccia, parte sulle spalle da una parte e dall’altra erano l’unico indizio di gioventù e di bellezza, e facevano colla loro vivace tinta in oro contrasto alla tristezza di tutto il resto. … altra cosa che contraddiceva a quell’apparente miseria, un sorriso lietissimo che sfiorò quelle livide labbra”.
L’AUREOLA: “a quella vista fu posseduta da una commozione indescrivibile, le braccia si elevarono verso il Sacramento, e con quell’atto tutto il corpo fece uno sforzo di sollevarsi, la testa staccatasi veramente dalla rupe sulla quale poggiava, con tutta l’energia che le era rimasta si piegò in avanti, dagli occhi le sgorgavano copiosissime lagrime, la bocca aperta, le labbra tremanti, nel complesso uno slancio fervidissimo e impaziente di ricevere quel Cibo. … In quell’istante felice ella chiuse gli occhi, chinò il capo, incrociò le braccia sul petto, e si lasciò andare all’indietro, appoggiandosi di nuovo alla rupe, in abbandono come morta ma nel momento stesso un’aureola di luce le circonfuse tutto il corpo che parea avesse riassunto la naturale freschezza, e quella luce si diffondeva tutto all’intorno rischiarando le cose e le persone … .”
Giustiniano Scrinzi, Rosalia e Manuello, Storia Siciliana del Secolo XII, Tipografia Emiliana, Venezia, 1873
Le Grand Tour è un brand di moda che si ispira ad antichi percorsi effettuati da nobili, intellettuali, aristocratici, viaggiatori stranieri per realizzare foulard, borse, accessori, regali speciali, in materiali pregiati, tutto made in Italy, dalla materia prima alla manifattura. Ogni oggetto contiene una suggestione, un ricordo, una memoria del viaggio. All’interno di un accessorio Le Grand Tour c’è sempre un’idea: la promozione della cultura, della circolazione di immagini ed informazioni. Bisogna osservare tra le pieghe di un materiale pregiato - oltre il colore, il disegno grafico, la mappa, l’incisione, il documento - c’è il racconto di un viaggio in costruzione e la cultura fatta di condivisione di esperienze, immagini, emozioni.